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Il test micologico, se eseguito correttamente, può risultare indispensabile per chiarire la diagnosi di patologie dermatologiche e per impostare correttamente la terapia. Perché un test micologico dia risultati attendibili è necessario innanzitutto che il prelievo sia stato eseguito correttamente. Molto spesso un campione prelevato nel punto sbagliato, l’utilizzo di trattamenti antimicotici concomitanti, la mancanza di detersione in sede di prelievo,  possono essere la causa di falsi negativi o falsi positivi (crescita di muffe talvolta patogene). La crescita in coltura di una muffa, senza che venga eseguito contemporaneamente l’esame microscopico diretto, come spesso succede in molti laboratori di microbiologia, può porre difficoltà diagnostiche quando la clinica è suggestiva. Può accadere invece che la coltura risulti negativa anche se l’infezione micotica è presente (20-40% dei casi) e ciò può verificarsi per errori nel trasporto del campione, per semina erronea dei frammenti prelevati, per terreni non adeguatamente conservati. Anche in questo caso l’esame microscopico diretto può risultare indispensabile. E’ obiettivo del corso base di micologia dermatologica esporre l’epidemiologia, la clinica e i quadri clinici differenziali principali delle micosi superficiali dermatofitiche e lievitiformi e le metodiche base per l’allestimento di preparati, per la lettura microscopica diretta di frammenti ungueali, squame cutanee e capelli (prelievi, chiarificazione dei vetrini e lettura microscopica diretta) e la scelta di terreni colturali adatti al fine di ottenere risultati diagnostici attendibili.

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